Scienza associata all’ecologia: una visione critica
interazioni, che riguardano vari aspetti della vita sul pianeta Terra, sui fattori che modellano gli ecosistemi e sull’equilibrio che aumenta la prevalenza di molteplici varietà.
Ambito dell’ecologia
La sociologia di genere è una teoria sociologica applicata che ha a che fare con biologia, geologia, sociologia e persino politica. Il campo dell’ecologia non si limita all’esplorazione delle colonie batteriche nel suolo, ma include anche, tra le altre cose, la distribuzione geografica delle forme di vita, le foreste pluviali e l’entità dell’influenza umana sull’ecosistema. L’argomento può essere convenientemente classificato in vari aspetti o aree, inclusi ma non limitati a quanto segue:
Ecologia della popolazione: si occupa della crescita e della regolazione del numero di popolazioni di specie e dell’associazione di queste popolazioni con il loro ambiente biofisico come nascita, morte e migrazione.
Ecologia della comunità: affronta le relazioni delle interazioni delle specie, che si tratti di predatore/preda o competizione o all’interno del tipo simbiotico. Tutte le specie nell’area e il modo in cui si relazionano tra loro è ciò che chiamiamo ecologia di comunità.
Aspetti critici dell’ecologia
Ci sono una serie di idee centrali per quanto riguarda l’ecologia che aiuterebbero successivamente a comprendere il cambiamento climatico e altre forme di cambiamenti ambientali.
Ecosistemi: i genitori notano ogni organismo vivente e questo è il fattore biotico e il suo ambiente non vivente del suo mondo, che è il fattore abiotico in un’area designata. Questi sono barriere coralline, foreste pluviali, deserti.
Flusso di energia: il passaggio più importante che avviene negli ecosistemi è la fotosintesi e quell’attività fotosintetica è diretta verso i produttori primari, vale a dire, principalmente le piante. Dagli erbivori, viene trasferita ai carnivori e ad altri, diciamo i decompositori, e infine viene rilasciata sotto forma di calore.
Ciclo dei nutrienti: i componenti biogeochimici principali come carbonio, azoto, fosforo vengono presi in prestito e reintegrati negli ecosistemi per il sostentamento.
Biodiversità: esiste una biodiversità incrociata che comprende tutti gli organismi che abitano un ecosistema ed è importante per la struttura e il processo dei sistemi ecologici.
Nicchie ecologiche: Morrison afferma che ogni specie in un ecosistema svolge attività specifiche e tali attività sono definite “nicchia”, che implicano modelli comportamentali, tipo di cibo mangiato e varie relazioni con altri organismi.
Perché l’ecologia è importante:
L’ecologia è di grande importanza perché aiuta nella risoluzione di problemi globali della nostra società contemporanea, come i seguenti:
Conservazione della biodiversità: un ecologo con conoscenza della composizione e della struttura dei componenti biotici di una regione è in grado di assumere un ruolo difendibile e rigoroso nei confronti delle specie in via di estinzione e dell’ambiente.
Mitigazione dei cambiamenti climatici: quell’aspetto dell’ecologia che studia i fattori indotti dall’uomo che stanno causando l’aumento delle temperature globali fornisce anche la prova di quali pratiche e programmi possono essere messi in atto per garantire uno sviluppo sostenibile.
Gestione delle risorse: lo spopolamento di foreste, zone di pesca, approvvigionamento idrico e altre fonti di grande necessità non può essere ottenuto senza l’applicazione di teorie e principi ecologici.
Controllo dell’inquinamento: l’ecologia consente di comprendere la natura omnicida di alcuni contaminanti verso gli ecosistemi e questa comprensione aiuta nel ripristino ecologico della regione.
Impatto umano sull’ecologia – Ecologia pregiudicata dall’attività umana.
Gli esseri umani hanno disturbato l’equilibrio dell’ecosistema mondiale in larga misura, spesso a suo discapito, come in: Deforestazione, Urbanizzazione, Conservazione, Controllo dell’inquinamento, Cambiamento climatico – Riscaldamento globale – Effetto serra, Caccia eccessiva, Pesca eccessiva, Sfruttamento eccessivo. Aspetti come questi mi danno la pelle d’oca, perché quando pianifico un grande progetto, questi sono i fattori determinanti che prenderei in considerazione.
Il disboscamento di blocchi di alberi su scala globale non solo diminuisce la biodiversità, ma aumenta anche le variabili che esacerbano il cambiamento climatico. L’urbanizzazione, l’espansione incontrollata di città e paesi, crea un’invasione della natura selvaggia, che porta alla distruzione e all’alterazione degli habitat naturali.
D’altro canto, sostanze chimiche, materie plastiche e altri inquinanti possono danneggiare l’aria, il suolo e l’acqua, che sono, di fatto, ecosistemi. Inoltre, queste attività provocano il surriscaldamento dei poli e lo spostamento delle specie animali, portando a un’eccessiva perdita di ghiaccio in un lasso di tempo molto breve. In definitiva, la pesca, la caccia e l’agricoltura eccessive distruggono l’ambiente e nel complesso destabilizzano l’equilibrio.
Infine, per raggiungere una comprensione pertinente di questo problema, sarebbe necessario che gli ecologi impiegassero e applicassero tecniche di base. La raccolta dati pone maggiore enfasi sulla raccolta e la registrazione di informazioni in varie località, comprese le aree in cui si trovano organismi come foreste, oceani e zone umide.
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